Un’egiziana che ama la Sicilia, dopo l’Expo di Milano punta sul food a Palermo

Ola è una giovane neolaureata all’Università degli studi di Palermo determinata e appassionata.

Fin dal primo momento in cui la si incontra presso il suo nuovo piccolo locale di via Concettina Ramondetti  Fileti, 20, nella zona della “champagneria” (vicino il Museo archeologico Salinas), si percepisce la sua voglia di crescere e di voler vivere a Palermo.

Arrivata in Italia con un programma di scambio interculturale con l’Egitto, diventa agronoma presso l’Ateneo Palermitano. Da allora molteplici esperienze, ma con una idea fissa in testa. La possibilità di creare un suo ritrovo dove degustare vini e prodotti tipici siciliani. Un’idea consolidata durante la sua partecipazione all’Expo 2015 tenuto a Milano, occasione di confronto internazionale sul tema del food.

Da questa idea, dopo diverse esperienze nel settore nasce “Ola – Food & Drink”, nella zona di piazza Spinuzza. Un luogo raccolto, di pochi metri quadrati, dove con attenzione, amore e sana autoironia, Ola si prende cura dei suoi ospiti proponendo vini siciliani, distillati, cibi tipici siciliani e della sua cultura, ma anche l’aperitivo vegano per i palati più ricercati.

Ogni pomeriggio il locale apre intorno alle 17.30 e si dedica ai suoi calici di vino, alle birre. Tutto accompagnato da taglieri di salumi e formaggi, cibo vegetariano e non, per esaltare le tonalità delle etichette dei vini biologici presenti all’interno del piccolo locale.

Turisti e giovani palermitani si avvicendano, trovando modo di socializzare, complice la piccola dimensione e la conoscenza delle lingue e su Palermo di Ola, che riesce velocemente a trovare il modo di creare legami, scambi di contatti, chiacchiere e leggende sulla nostra bella città. Nel locale si parla arabo o inglese come l’italiano.

Ola con la sua caparbietà è uno degli esempi che la nostra città offre per riscoprire Palermo e la resilienza delle persone che se ne innamorano. Andare lì e sentire la sua storia, scambiare due parole con tedeschi, asiatici e russi è un buon modo per riscoprire quanto possano nascondersi piccoli tesori umani nella nostra Palermo.

 

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