La ricomposizione della Consulta dei siciliani all’estero, l’istituzione del Registro delle relative associazioni e l’introduzione del Piano triennale. Sono i capisaldi dello schema del disegno di legge approvato dal governo Schifani, nel corso dell’ultima seduta di giunta, che ha l’obiettivo di innovare gli strumenti di confronto e di programmazione degli interventi dell’amministrazione per i siciliani che vivono fuori dai confini nazionali. La Consulta era già stata istituita nel 1980 nell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ma, a causa di diversi problemi organizzativi, non era riuscita a incidere sulle questioni legate all’emigrazione.
«Le esigenze e le istanze dei nostri emigrati all’estero negli ultimi 40 anni sono cambiate. Da qui – ha detto l’assessore Nuccia Albano – l’esigenza di creare un organismo snello, moderno e al passo con i tempi, che possa avvalersi di nuovi strumenti programmatori. Dalle comunità dei nostri corregionali, sia quelle in Europa che oltreoceano, arrivano non solo nuove domande e attese ma soprattutto importanti contributi. Si può infatti affermare che esse rappresentano non solo un’importante realtà nei Paesi in cui vivono e operano ma al contempo possono costituire una grande risorsa per la nostra Sicilia».
La Consulta ha il compito di monitorare e studiare il fenomeno dell’emigrazione e gli effetti sulle condizioni di vita, di sicurezza e di lavoro degli emigrati e delle loro famiglie, di esprimere pareri e formulare proposte nell’ambito della programmazione delle politiche socio-economiche regionali in materia di emigrazione.