Presentato in anteprima “L’ultimo sorriso”, pellicola dedicata a Don Pino Puglisi
Folta la partecipazione, all’Auditorium della Rai Sicilia, con giornalisti e addetti ai lavori che hanno commentato positivamente il docu-film quale realizzazione di un progetto sociale nato da un’idea del Commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo e della giovane regista palermitana Rosalinda Ferrante, direttrice della Cosmo Cinematografica.
La platea si è commossa particolarmente visionando il nuovo progetto cinematografico sul sacerdote scomparso per mano mafiosa nel suo quartiere di Brancaccio nel giorno del suo 56° compleanno, il 15 settembre del 1993. Con la realizzazione del film, si è voluto raccontare la vita ed il martirio di Padre Pino Puglisi, 3P come veniva chiamato da molti, senza fermarsi ai tre anni vissuti dal prete a Brancaccio come fanno le precedenti pellicole “Alla luce del sole” di Roberto Faenza e “Brancaccio” di Gianfranco Albano.
Lo scopo principe è dunque quello di mettere in evidenza, in una realtà di vita vissuta, le motivazioni spirituali che hanno guidato il sacerdote lungo la sua missione sino alla morte, mantenendo la ricostruzione fedele ai fatti storici e curandone minuziosamente i dettagli per giungere direttamente al cuore della gente.
Rosalinda Ferrante commenta sulla realizzazione del film quale vocazione “siamo stati chiamati a farlo, anche grazie all’aiuto della famiglia Puglisi, e vorremmo portarlo nelle scuole”, un progetto dunque rivolto principalmente ai giovani, agli studenti che possano prendere ad esempio il messaggio di Don Pino Puglisi. Continua Sergio Quartana “questo è stato un sogno realizzato con pochissime risorse economiche, ma siamo convinti che il messaggio del docu-film arrivi dritto nel cuore di ognuno di noi, ed è il messaggio del Vangelo. Crediamo tanto in questo progetto e continueremo a portalo avanti con forza anche con la pubblicazione del libro sulla vita di Don Pino Puglisi che, a breve verrà stampato”. Un messaggio dunque di unione e di amore alla vita rivolto verso tutti, grandi e piccoli, così come ha sempre operato e voluto Don Pino Puglisi.
Sulla visione della pellicola interviene anche l’attore protagonista, Paride Benassai, presente anch’egli in sala, che interpreta in modo attento e magistrale Don Pino Puglisi, e che è riuscito a ricreare il famoso sorriso: “Questo film è frutto di un lavoro lungo ben tre anni e per interpretare in modo peculiare Don Pino Puglisi, ho dovuto dimenticare me stesso, la mia persona. Questa figura mi ha dato tanto, mi ha insegnato che Dio è nella vita di ognuno di noi”.
“Una scelta coraggiosa e veritiera, quella di un racconto-vita su Padre Puglisi che ha visto la partecipazione diretta di tanti giovani nel cast” commenta Francesco Deliziosi, giornalista amico del prete scomparso. Così come la testimonianza di un elogio alla vita dell’allieva Enza Maria Mortellaro interpretata dall’attrice palermitana Stefania Blanderburgo, presente anche lei all’anteprima, che ribadisce quanto “sia importante la figura del prete nel riconoscimento alla vita, preziosa in ogni suo aspetto ed ogni giorno”.
Il cast è composto principalmente da attori non professionisti, scelta voluta dalla regista. Tra i tanti ricordiamo Gaetano La Rosa, pronipote del sacerdoto, che interpreta da giovane proprio Don Puglisi, Valentina La Rosa, anch’ella pronipote di 3P, che recita la parte della giovane allieva Enza Maria Mortellaro, Chiara Quartana, la giovane ragazza-madre, Fabio Quartana, uno dei gregari di mafia. La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa regista in un paio di mesi, dopo una serie di incontri e testimonianze raccolte anche dai familiari di Padre Puglisi che hanno pienamente sposato il progetto.
I testi dei monologhi, presenti all’interno del film, sono stati redatti dalla scrittrice Teresa Gammauta che ha recuperato le parole autentiche di Don Puglisi grazie alle lettere, registrazioni ed interviste. Mentre, la fotografia ed il montaggio sono stati curati da Maurizio Vuturo e le riprese video da Daniele Sicilia.
La colonna sonora è del musicista Nicolò Renna ed è eseguita dai Room Quartet, il tutto arricchito dalla canzone “Cose che vanno cambiando” di Giò Patania.