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La pioggia di bombe che distrusse Palermo. Il ricordo 73 anni dopo insieme agli storici

palazzo Geraci in corso Vittorio Emanuele
palazzo Geraci in corso Vittorio Emanuele

Una pioggia di bombe che distrusse Palermo e che provocò centinaia di morti innocenti. In gran parte tutti civili. Un bombardamento a tappeto che polverizzò anche tante chiese e monumenti del centro storico “per mano dei terroristi nord-americani” così sottolineavano i documentari dell’Istituto Luce dell’epoca.

A 73 anni di distanza, il comune di Palermo e l’Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra organizzano per il 9 maggio prossimo, alle ore 10, le celebrazioni di piazza Sett’Angeli, luogo simbolico dei bombardamenti sulla città avvenuti nella primavera del 1943. Il 18 aprile di quell’anno, il ricovero sotto la piazza fu infatti colpito da un ordigno che sforando il manto stradale esplose all’interno del rifugio facendo strage di numero di vittime ancora oggi sconosciuto.  L’evento nasce per sensibilizzare la cittadinanza su un periodo storico durante il quale la città fu devastata da un’incessante pioggia di bombe che ridusse il tessuto urbano e gran parte del patrimonio artistico culturale in macerie.

Casa Professa, conosciuta come Chiesa del Gesù
Casa Professa, conosciuta come Chiesa del Gesù

Un  periodo che trova il suo culmine nel bombardamento del 9 maggio 1943, quando oltre 400 velivoli alleati scaricarono sulla città tutta la loro potenza di fuoco provocando ferite irreparabili, tutt’oggi visibili. Alla cerimonia di commemorazione delle vittime parteciperanno, fra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, e gli storici Samuel Romeo e Wilfried Rothier, promotori dell’evento. Seguirà, alle 11 a Palazzo delle Aquile, la presentazione di “Palermo sotto le Bombe”, proiezione fotografica nata da ricerche svolte presso archivi nazionali italiani, la Royal Air Force di Londra e i Vigili del Fuoco di Palermo, dove sono stati ritrovati documenti significativi sulla situazione della città di Palermo colpita da una pioggia di bombe.

la conta dei morti nel centro storico
la conta dei morti nel centro storico

Alcuni monumenti vennero distrutti completamente come:  l’Oratorio della Compagnia di S. Francesco di Paola (in via Candelai), la Chiesa di S. Andrea Apostolo, detta delle Vergini (in via Castellana), la Chiesa della Madonna di tutte le Grazie ( in piazza Ponticello), la Chiesetta di S. Giovanni alla Guilla (in via S. Agata), la Chiesa di S. Croce (in via Maqueda),  la Chiesa della Madonna di Monserrato (in piazza Castello).

Nella mattinata sarà possibile anche visitare il rifugio antiaereo di piazza Pretoria prenotandosi qui

invito will

 

Riguardo dario.matranga

dario.matranga
Dario Matranga, classe '65 palermitano, è il direttore responsabile del giornale IoStudio fondato 2005 . Giornalista professionista, è anche capo Ufficio Stampa dell'Ersu da maggio 2000. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e radiofoniche e ha lavorato in uffici stampa nazionali e internazionali per organizzazioni giovanili e sindacali. E' impegnato anche nel mondo dell'associazionismo sindacale. La mail a cui potete scrivergli è ufficiostampa@ersupalermo.it oppure dario.matranga65@gmail.com

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