Marcinelle, Commemorata la Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo

Anche quest’anno a Marcinelle le istituzioni italiane sono state presenti per ricordare le vittime della tragedia mineraria in cui furono coinvolti più di cento emigrati provenienti dall’Italia.
Hanno reso gli onori il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, la rappresentanza diplomatica italiana in Belgio, i rappresentanti del Comites, del Cgie, dei sindacati, il vice presidente della commissione Esteri e Difesa del Senato Roberto Menia che è anche segretario generale del CTIM (Comitato Tricolore per gli italiani nel Mondo).
Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956, nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Partì tutto da un incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescato da una scintilla. L’incendio, sviluppandosi inizialmente nel condotto d’entrata d’aria principale, riempì di fumo tutto l’impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani.
L’incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all’estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’UNESCO.
La dichiarazione di Vincenzo Arcobelli, presidente del Comitato Tricolore per gli italiani nel Mondo  e rappresentante al CGIE negli USA
“Fu il fondatore del Comitato Tricolore per gli italiani nel Mondo (CTIM) Mirko Tremaglia che da ministro volle – con decreto del Governo – che l’8 Agosto di ogni anno si celebrasse la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Vogliamo commemorare le donne e gli uomini di una emigrazione italiana tra orgogliose conquiste nel mondo, ma anche quella segnata tra  dolori e lutti come il disastro minerario di Marcinelle che rappresenta il simbolo delle varie tragedie nel lavoro come a esempio: Adrian in Michigan, Cherry in Illinois, Dawson in New Mexico, Monogaha in West Virgina, New York, e tante altre ancora nel mondo.”
La dichiarazione di Michele D’Amico, presidente di Ersu Palermo
“Anche per onorare la memoria dei tanti italiani che sono caduti sul lavoro all’estero, come ERSU siciliani, nei giorni scorsi, ci siamo fatti promotori dell’evento “Sicilia Diffusa. L’emigrazione siciliana nel mondo”, organizzato in sinergia con la Confederazione siciliani Nord America. Da quella giornata è scaturito l’accordo tra gli Enti per il diritto allo studio universitario siciliani e CSNA per favorire gli scambi e i processi di internazionalizzazione in favore degli studenti universitari, in sinergia con l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, che ha la delega sui siciliani all’estero dal governo regionale di Renato Schifani che sta lavorando anche in favore dei nostri fratelli siciliani nel mondo. Siamo, quindi, impegnati per ricordare a tutti gli italiani nel mondo, e ai siciliani in particolare, che è possibile tornare in Sicilia per studiare e per frequentare i percorsi di grande qualità universitaria, delle accademie delle belle arti e dei conservatori di musica presenti nell’Isola. In questo percorso, voglio ricordare, gli ERSU siciliani sono vicini agli studenti attraverso borse di studio, posti letto, ristorazione e altri servizi che consentono a tutti gli studenti meritevoli e bisognosi di aiuto  di potere portare avanti il proprio sogno formativo che può coincidere anche con un percorso di riscatto sociale e di ritorno alle proprie origini.”

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