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E’ iniziato martedì 16 aprile, al Teatro Massimo, il Seminario promosso dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) con protagonisti assoluti 115 ragazzi di origine italiana provenienti da tutto il mondo.
Un ritorno dei “cervelli in fuga” a Palermo, capitale italiana dei giovani nel 2017 e della cultura nel 2018. La sala ONU del Teatro Massimo è stata la vetrina di presentazione per tutti questi giovani che hanno avuto modo di conoscersi e presentare il loro vissuto e soprattutto la loro provenienza.
Fil rouge tra tutti il paese d’origine, l’Italia, anche se di seconda e terza generazione.
Su iniziativa del CGIE che ha voluto realizzare il Seminario a Palermo, i partecipanti sono stati selezionati dai Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base.
I 115 delegati partecipano a un evento di tre giorni e mezzo interamente pensato per renderli protagonisti del futuro del nostro Paese e per farli diventare attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità. Consulta il programma.
Le istituzioni locali, Comune di Palermo e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito questa iniziativa, contribuendo alla realizzazione della stessa. Tra i presenti all’inaugurazione Riccardo Merlo, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Presente anche Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Per la Regione Siciliana, l’assessore all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla ha dichiarato “Il governo della Regione Siciliana ha visto con particolare favore lo svolgimento del Seminario, la nostra è una terra sempre pronta a condividere e favorire lo scambio tra le varie comunità, l’identità va vista come modo e modello di vita proprie delle altre culture”.
Tra le istituzioni intervenute anche Leoluca Orlando con una doppia veste, presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo, per il quale “Creare una rete di giovani immigrati partendo da Palermo è un modo per confermare che la nostra città ha fatto della comunità internazionale una bandiera. Questi ragazzi sono figli e nipoti di migranti, sono migranti essi stessi scegliendo di essere italiani. La mobilità non è una prerogativa degli asiatici ma anche di noi italiani. Questi giovani avranno modo di cogliere il senso di leggerezza e di libertà di questa città.. Da noi non ci sono migranti. Tutti sono cittadini palermitani. Ed è questo lo spirito del messaggio che questi giovani dovrebbero mandare nel mondo. La nostra è una città di accoglienza”.
Sull’evento interviene anche il segretario generale del CGIE, Michele Schiavone “La scelta di Palermo per ospitare il Seminario dei giovani italiani nel mondo voluto dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è significativamente simbolica perché vuole dare loro l’opportunità di ripensare lo splendore della nostra civiltà, antica culla del mondo occidentale. Palermo che è sempre stata crocevia di culture, luogo di libere espressioni e pratiche religiose, vuole essere per i nostri giovani il luogo nel quale la generazione Telemaco ritorna per riscoprire la propria eredità e ripartire per valorizzare e far rivivere nelle forme più diverse il genio che è nell’animo degli italiani. Diversi partecipanti al seminario sono figli della crisi, della disoccupazione e dell’individualismo che caratterizza questo inizio di millennio. Altri sono nativi intrisi di culture diverse tra le quali, però, emerge quella d’origine italiana. Il momento storico presente rende il loro bisogno di ereditare e di acquisire la testimonianza dei padri ancora più urgente e necessaria per indicare un orizzonte verso il quale orientarsi per dare un nuovo senso all’italianità presente altrove”. Mentre per Maria Chiara Prodi presidente della VII Commissione del CGIE “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, “Per anni si è parlato di giovani italiani fuori dall’Italia senza far parlare i diretti interessati. Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese, che farebbe bene al nostro Paese. Tutti i delegati presenti al Seminario avranno modo di conoscersi e scambiarsi informazioni. Sarà un lavoro attento e pieno di impegno in modo da poter realizzare nei prossimi sei mesi un documento fattivo di ricerca per i giovani italiani nel mondo”.
L’iniziativa è sostenuta anche dall’ERSU.
Benché riservato ai delegati, sarà possibile per tutti seguire i lavori tramite il sito www.seminariodipalermo.it.