Presso i locali della Società Canottieri Palermo, alla Cala, è stata firmata una convenzione tra la stessa Società, presieduta da Eduardo Traina, e la Scuola di specializzazione di Medicina dello Sport e dell’Esercizio fisico dell’Università degli studi di Palermo, diretta dal professore Francesco Cappello, anatomista del corso di laurea di Medicina e Chirurgia.
“Obiettivo del sodalizio – dice Francesco Cappello – è permettere agli specializzandi di Medicina dello sport di fare attività sul campo e agli atleti di usufruire della rete formativa e medica della stessa Scuola. Una convenzione – prosegue il direttore della Scuola di specializzazione – che consente agli specializzandi di fare pratica sul campo, non solo negli ambiti ospedalieri come succede altrove: come già successo, per esempio, con il percorso diagnostico riabilitativo proprio delle sorelle Lo Bue, campionesse mondiali del due senza pesi leggeri femminile, seguite dai nostri specializzandi e in particolare dal dottor Roberto Fiore. La direzione della nostra Scuola di specializzazione si caratterizza, infatti, per un’apertura al territorio e alle associazioni sportive, attività che è stata premiata anche dal MIUR con l’accreditamento pieno. La scuola ha organizzato ultimamente anche diversi convegni e attività formative con società di diversi sport come l’Atalanta Calcio (n.d.r.: convegno nazionale sul ginocchio del calciatore tenuto a Palermo nel 2018)”.
“La normale preparazione dell’atleta – sottolinea Eduardo Traina – va affiancata da un supporto medico qualificato. In questa direzione – aggiunge il presidente della Società fondata nel 1927 – l’accordo con la Scuola del professor Francesco Cappello, considerata un’eccellenza a livello nazionale, è in linea con i risultati e con le esigenze di livello mondiale conseguite dalla Canottieri Palermo. Siamo stati sempre attenti alla formazione dei giovani – conclude Traina – e ci auguriamo che anche il mondo dell’università possa dare un valore diverso al ruolo degli atleti: esempio di giovani che, solo attraverso il proprio impegno, raggiungono risultati, così come avviene nelle migliori università anglosassoni che agevolano i giovani atleti, tendendo a riconoscere anche in chiave fortemente simbolica il ruolo dei campioni.”
Erano presenti all’evento Giorgia e Serena lo Bue, campionesse mondiali di canottaggio, reduci dalla medaglia d’oro vinta l’estate scorsa in Bulgaria.
“Ho iniziato a 11 anni a praticare questo sport e i risultati mi hanno stimolato a impegnarmi sempre di più – evidenzia la campionessa Giorgia Lo Bue, 24 anni – imparando a sapere pianificare e organizzare il mio tempo. E’ importante, e lo dico anche come studentessa del quarto anno di medicina, crearsi una strategia per focalizzare i propri obiettivi, eliminando tutto ciò che non è prioritario e che ci allontana dal percorso pianificato. Sport a questo livello, con anche due allenamenti al giorno, più lo studio, significa anche sacrifici: ma i risultati nello sport e nello studio ripagano ogni sforzo”.
“Tanti allenamenti e tanto impegno sono compensati da risultati ottenuti anche grazie al supporto della Canottieri Palermo – afferma Serena Lo Bue, 23 anni, medaglia d’oro mondiale – nonostante il connubio sport-studio non sempre sia facile (n.d.r.: l’atleta è studentessa di Scienze Motorie a Messina). E’ una questione di forza di volontà – continua – lo sport insegna a sapere regolare e calibrare la gestione del proprio tempo. L’auspicio – chiosa la giovane atleta-studentessa – è che l’università consideri finalmente l’atleta un valore aggiunto, e non solo uno studente un po’ indietro negli esami”.
Presente anche il medico romano Roberto Fiore, specializzando del secondo anno della scuola di Medicina dello sport a Palermo e medico della Federazione italiana canottaggio, che fa parte dell’equipe che sta seguendo le atlete anche per le prossime olimpiadi di Tokio e che era già stato anche in Bulgaria in occasione della medaglia d’oro conseguita a Plovdiv. “Quando ho iniziato a studiare a Palermo – afferma Roberto Fiore – conoscevo già l’ambiente del canottaggio. Poi, anche grazie alla presenza nella struttura di un medico dello sport dell’ASP di Palermo, Sergio Punzi, si è concretizzata la possibilità dell’attività di tutor nei confronti dei medici specializzandi che ha portato anche al risultato della convenzione di oggi. Da romano posso dire che a Palermo ho trovato la grande opportunità di operare sul campo a differenza di altre scuole di specializzazione del settore.”
Benedetto Vitale, allenatore capo della sezione canottaggio della Società Canottieri Palermo sottolinea , invece, come “il vivaio della Canottieri Palermo è attualmente composto da circa 50 atleti, con eccellenze come le sorelle lo Bue, ma anche i quindicenni Walter Sciara e Francesco Lo Bue (n.d.r.: fratello delle sorelle Lo Bue) che hanno vinto un campionato italiano, e che contribuiscono ai nostri primati regionali. Il nostro obiettivo prioritario – sottolinea l’allenatore Vitale – è far crescere ed educare i giovani con valori sportivi. Il canottaggio è uno sport che non richiede un impegno economico particolarmente gravoso, considerato anche che si tratta di uno sport da potere praticare ogni giorno. Uno sport – evidenzia Vitale – che può portare anche ad appuntamenti fuori Italia, come quelli svolti dai nostri atleti ultimamente in Svizzera o in Cina. In ogni caso, la pratica del canottaggio avviene dall’alba al tramonto, salvo proseguire con l’indoor dopo il calar del sole nella palestra della struttura. Informazioni sulle nostre attività – conclude – anche sul sito www.canottieripalermo.it”