In occasione del Bra Day 2018 (giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria), presso l’Istituto di Ricerca IEMEST (via Michele Miraglia 20, Palermo), si è svolto il confronto scientifico sul tema “Tumore alla mammella: dalla prevenzione alla ricostruzione“.
Alla presenza di diversi esperti e ricercatori italiani si è focalizzato come, in ambito assistenziale, il passaggio dal concetto di “terapia” a quello di “cura” rappresenti una delle più importanti evoluzioni culturali dell’ultimo decennio anche nell’ambito della neoplasia della mammella.
E’ stato presente all’iniziativa il chirurgo plastico dell’IEO di Milano, Andrea Manconi, pioniere della tecnica di Liposostituzione che vanta una ampia casistica con risultati molto incoraggianti in termini di qualità soddisfazione delle pazienti.
Con la direzione scientifica dei chirurghi Benedetto Di Trapani e Giuseppe Cuccia, l’evento è stato organizzato da A.I.D.O.P. (associazione italiana disfunzioni organi pelvici) che si occupa anche dell’ambito senologico attraverso attività di prevenzione e giusta cura in tema di tumore della mammella.
Hanno partecipato ai lavori: Roberto Lagalla (assessore regionale all’Istruzione), Maria Letizia Di Liberti (direzione assessorato regionale Salute), Francesco Cerrito (ASP Palermo), Salvatore Amato (ordine dei Medici Palermo), Bartolomeo Sammartino (Iemest), Carlo Bargiggia (Aidop), Giuseppe Palazzotto (LILT), Giampiero Seroni (direzione sanitaria ospedale Buccheri La Ferla), Mario Feo (direzione sanitaria casa di cura Torina), Francesco Cappello (anatomista UNIPA, direttore scientifico Iemest), Grazia Altieri (medico di medina generale), Antonio Ciulla (chirurgo generale), Laura Dell’Eva (dermopigmentatrice), Fedele Termini (psicologo psicoterapeuta).
La manifestazione è stata patrocinata dagli assessorati regionali alla Salute e alla Formazione, dall’Ordine dei medici di Palermo, dall’ERSU, dalla Lilt, dalla SICPRE ed è stata organizzata in partnership con lo Iemest, Istituto euro-mediterraneo di scienza e tecnologia.
Evento sostenuto anche da Inner wheels Palermo Mondello, Rotary Palermo Mediterranea, Rotary Baia dei Fenici, Lions Palermo Liberta.
I temi trattati durante la giornata del Bra Day 2018 allo IEMEST
La chirurgia conservativa della mammella (quadrantectomia)
La chirurgia conservativa della mammella (quadrantectomia) ha progressivamente ma definitivamente sostituito la mastectomia nel trattamento dei tumori in stadio iniziale; associata alla radioterapia, è in grado di garantire alle pazienti le stesse percentuali di sopravvivenza e migliori risultati estetici rispetto alle mutilazioni a cui andavano incontro le donne sottoposte a mastectomia.
E’ stata evidenziata l’importanza dell’approccio clinico multidisciplinare che include la terapia chirurgica curativa, la radioterapia, la terapia endocrina, la chemioterapia, il supporto psicologico e la fisioterapia. La chirurgia Oncoplastica e la ricostruzione mammaria hanno così raggiunto l’obiettivo di restituire la piena femminilità alla donna operata al seno e di conseguenza una buona qualità di vita.
Il lipofilling
Il lipofilling o trapianto di grasso è oggetto d’interesse da parte dei chirurghi plastici ormai da molti decenni con applicazioni e risultati nella maggior parte dei casi costanti e riproducibili.
Recenti progressi relativi alle conoscenze biologiche di base ed all’introduzione di nuove tecniche hanno determinato una diffusione del lipofilling sia in chirurgia estetica che in chirurgia ricostruttiva.
Tuttavia, da qualche tempo, si discute sempre più frequentemente di altre “capacità” del tessuto adiposo legate alla presenza, di cellule staminali totipotenti che aprono la via alla cosiddetta medicina rigenerativa e ad applicazioni potenzialmente straordinarie nella chirurgia ricostruttiva, ripartiva ed estetica.
Quando si esegue un lipofilling (altrimenti detto lipostruttura o trapianto di grasso) sono proprio queste cellule staminali che, secondo la grande maggioranza degli addetti ai lavori, sopravvivono e sono in grado di differenziarsi in tessuto simile a quello dove avviene l’impianto.
Il lipofilling , inteso pertanto come trasferimento di cellule adipose, ma anche di cellule staminali, ha diversi obiettivi e potenzialità: riempimento, ristrutturazione ed anche rigenerazione. Il riempimento è dimostrato dall’incremento volumetrico, la ristrutturazione e la rigenerazione sono evidenziati dai miglioramenti della qualità dei tessuti cutanei e sottocutanei in caso di trattamento di tessuti scarsamente irrorati come aree ulcerate, radiodermiti, radionecrosi e cicatrici di vario tipo.
Applicazione del lipofilling nella chirurgia ricostruttiva della mammella
Può essere molto utile come integrazione e complemento della ricostruzione mammaria con protesi andando ad avvolgere ed imbottire la protesi aumentando lo spessore del tessuto sottocutaneo contribuendo a rendere meno evidente la protesi stessa, riducendo la sensazione di “seno freddo” spesso presente in caso di ricostruzione, aumentando il grado di ptosi con un aspetto più naturale della mammella ricostruita. Può contribuire a rendere meno visibile la protesi nei quadranti superiori riducendo il cosiddetto “rippling” e può rendere più morbida la reazione capsulare periprotesica riducendo la contrattura capsulare. Può essere utilizzato per reintegrare i volumi eventualmente deficitari dopo ricostruzioni con lembi autologhi prelevati dalla regione addominale o dal dorso.
Recentemente è stato proposto anche per la ricostruzione totale del seno dopo mastectomia; anche se, in tal caso, è opportuno sottolineare che possono essere necessari più interventi a distanza di alcuni mesi con un iter ricostruttivo che, anche in caso di mammelle di medio volume, è di circa un anno.
La Liposostituzione
Una delle applicazioni più recenti del trapianto di tessuto è rappresentata dalla tecnica di liposostituzione, intervento chirurgico che prevede, a seguito dell’asportazione della mammella, la possibilità di posizionare in prima istanza un espansore mammario, protesi temporanea, e successivamente effettuare la sostituzione dell’espansore con solo tessuto adiposo.
Le indicazioni principali prevedono che il seno da ricostruire non sia eccessivamente grande e vi sia disponibilità di tessuto adiposo in regione addominale, fianchi e cosce; la liposostituzione può essere menzionata tra le opzioni ricostruttive più recenti e che garantiscono un risultato estetico-ricostruttivo molto naturale e stabile nel tempo.
Specialmente in caso la paziente rifiuti la ricostruzione con protesi, tale tecnica permette di evitarne l’impiego, beneficiando di un miglioramento “estetico” anche nelle sedi di prelievo del tessuto adiposo con modellamento dei profili corporei grazie al prelievo del grasso in eccesso.
Palermo, 17 ottobre 2018
In occasione del Bra Day 2018 (giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria), presso l’Istituto di Ricerca IEMEST (via Michele Miraglia 20, Palermo), si è svolto il confronto scientifico sul tema “Tumore alla mammella: dalla prevenzione alla ricostruzione“.
Alla presenza di diversi esperti e ricercatori italiani si è focalizzato come, in ambito assistenziale, il passaggio dal concetto di “terapia” a quello di “cura” rappresenti una delle più importanti evoluzioni culturali dell’ultimo decennio anche nell’ambito della neoplasia della mammella.
E’ stato presente all’iniziativa il chirurgo plastico dell’IEO di Milano, Andrea Manconi, pioniere della tecnica di Liposostituzione che vanta una ampia casistica con risultati molto incoraggianti in termini di qualità soddisfazione delle pazienti.
Con la direzione scientifica dei chirurghi Benedetto Di Trapani e Giuseppe Cuccia, l’evento è stato organizzato da A.I.D.O.P. (associazione italiana disfunzioni organi pelvici) che si occupa anche dell’ambito senologico attraverso attività di prevenzione e giusta cura in tema di tumore della mammella.
Hanno partecipato ai lavori: Roberto Lagalla (assessore regionale all’Istruzione), Maria Letizia Di Liberti (direzione assessorato regionale Salute), Francesco Cerrito (ASP Palermo), Salvatore Amato (ordine dei Medici Palermo), Bartolomeo Sammartino (Iemest), Carlo Bargiggia (Aidop), Giuseppe Palazzotto (LILT), Giampiero Seroni (direzione sanitaria ospedale Buccheri La Ferla), Mario Feo (direzione sanitaria casa di cura Torina), Francesco Cappello (anatomista UNIPA, direttore scientifico Iemest), Grazia Altieri (medico di medina generale), Antonio Ciulla (chirurgo generale), Laura Dell’Eva (dermopigmentatrice), Fedele Termini (psicologo psicoterapeuta).
La manifestazione è stata patrocinata dagli assessorati regionali alla Salute e alla Formazione, dall’Ordine dei medici di Palermo, dall’ERSU, dalla Lilt, dalla SICPRE ed è stata organizzata in partnership con lo Iemest, Istituto euro-mediterraneo di scienza e tecnologia.
Evento sostenuto anche da Inner wheels Palermo Mondello, Rotary Palermo Mediterranea, Rotary Baia dei Fenici, Lions Palermo Liberta.
I temi trattati durante la giornata del Bra Day 2018 allo IEMEST
La chirurgia conservativa della mammella (quadrantectomia)
La chirurgia conservativa della mammella (quadrantectomia) ha progressivamente ma definitivamente sostituito la mastectomia nel trattamento dei tumori in stadio iniziale; associata alla radioterapia, è in grado di garantire alle pazienti le stesse percentuali di sopravvivenza e migliori risultati estetici rispetto alle mutilazioni a cui andavano incontro le donne sottoposte a mastectomia.
E’ stata evidenziata l’importanza dell’approccio clinico multidisciplinare che include la terapia chirurgica curativa, la radioterapia, la terapia endocrina, la chemioterapia, il supporto psicologico e la fisioterapia. La chirurgia Oncoplastica e la ricostruzione mammaria hanno così raggiunto l’obiettivo di restituire la piena femminilità alla donna operata al seno e di conseguenza una buona qualità di vita.
Il lipofilling
Il lipofilling o trapianto di grasso è oggetto d’interesse da parte dei chirurghi plastici ormai da molti decenni con applicazioni e risultati nella maggior parte dei casi costanti e riproducibili.
Recenti progressi relativi alle conoscenze biologiche di base ed all’introduzione di nuove tecniche hanno determinato una diffusione del lipofilling sia in chirurgia estetica che in chirurgia ricostruttiva.
Tuttavia, da qualche tempo, si discute sempre più frequentemente di altre “capacità” del tessuto adiposo legate alla presenza, di cellule staminali totipotenti che aprono la via alla cosiddetta medicina rigenerativa e ad applicazioni potenzialmente straordinarie nella chirurgia ricostruttiva, ripartiva ed estetica.
Quando si esegue un lipofilling (altrimenti detto lipostruttura o trapianto di grasso) sono proprio queste cellule staminali che, secondo la grande maggioranza degli addetti ai lavori, sopravvivono e sono in grado di differenziarsi in tessuto simile a quello dove avviene l’impianto.
Il lipofilling , inteso pertanto come trasferimento di cellule adipose, ma anche di cellule staminali, ha diversi obiettivi e potenzialità: riempimento, ristrutturazione ed anche rigenerazione. Il riempimento è dimostrato dall’incremento volumetrico, la ristrutturazione e la rigenerazione sono evidenziati dai miglioramenti della qualità dei tessuti cutanei e sottocutanei in caso di trattamento di tessuti scarsamente irrorati come aree ulcerate, radiodermiti, radionecrosi e cicatrici di vario tipo.
Applicazione del lipofilling nella chirurgia ricostruttiva della mammella
Può essere molto utile come integrazione e complemento della ricostruzione mammaria con protesi andando ad avvolgere ed imbottire la protesi aumentando lo spessore del tessuto sottocutaneo contribuendo a rendere meno evidente la protesi stessa, riducendo la sensazione di “seno freddo” spesso presente in caso di ricostruzione, aumentando il grado di ptosi con un aspetto più naturale della mammella ricostruita. Può contribuire a rendere meno visibile la protesi nei quadranti superiori riducendo il cosiddetto “rippling” e può rendere più morbida la reazione capsulare periprotesica riducendo la contrattura capsulare. Può essere utilizzato per reintegrare i volumi eventualmente deficitari dopo ricostruzioni con lembi autologhi prelevati dalla regione addominale o dal dorso.
Recentemente è stato proposto anche per la ricostruzione totale del seno dopo mastectomia; anche se, in tal caso, è opportuno sottolineare che possono essere necessari più interventi a distanza di alcuni mesi con un iter ricostruttivo che, anche in caso di mammelle di medio volume, è di circa un anno.
La Liposostituzione
Una delle applicazioni più recenti del trapianto di tessuto è rappresentata dalla tecnica di liposostituzione, intervento chirurgico che prevede, a seguito dell’asportazione della mammella, la possibilità di posizionare in prima istanza un espansore mammario, protesi temporanea, e successivamente effettuare la sostituzione dell’espansore con solo tessuto adiposo.
Le indicazioni principali prevedono che il seno da ricostruire non sia eccessivamente grande e vi sia disponibilità di tessuto adiposo in regione addominale, fianchi e cosce; la liposostituzione può essere menzionata tra le opzioni ricostruttive più recenti e che garantiscono un risultato estetico-ricostruttivo molto naturale e stabile nel tempo.
Specialmente in caso la paziente rifiuti la ricostruzione con protesi, tale tecnica permette di evitarne l’impiego, beneficiando di un miglioramento “estetico” anche nelle sedi di prelievo del tessuto adiposo con modellamento dei profili corporei grazie al prelievo del grasso in eccesso.