Nell’ambito del progetto obiettivo nazionale del Piano Sanitario Nazionale sull’“Educazione agli stili di vita”, condotto da Alberto Firenze, responsabile del “Risk Management e Qualità” dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo, giorno 2 Ottobre 2019, dalle ore 9,30, presso l’Area Lounge della residenza universitaria Santi Romano (viale Delle Scienze, edificio 1 ) si svolge l’inaugurazione del defibrillatore installato per gli studenti universitari che gravitano presso la residenza e la mensa Santi Romano. Il progetto condotto dal professor Alberto Firenze prevede, contemporaneamente, l’installazione di 12 defibrillatori in tutto l’Ateneo universitario di cui 5 presso il Policlinico universitario e 7 nella cittadella di Viale Delle Scienze.
L’inizio dei lavori è previsto per le ore 9,30 con l’accoglienza e i saluti di: Giuseppe Amodei, commissario straordinario dell’ERSU Palermo; Carlo Picco, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo; Fabrizio Micari, rettore dell’Università degli Studi di Palermo; Roberto Lagalla, assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione; Ruggero Razza, assessore regionale della Salute.
Alle 10,45 la presentazione del progetto Educazione agli stili di Vita da parte di Alberto Firenze, dell’unità di staff “Risk Management e Qualità” dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo, che ha ideato e condotto il progetto grazie al finanziamento ricevuto nell’ambito del Piano Sanitario Nazionale (Progetto Obiettivo del PSN 2014 – Linea Progettuale 1, Azione 1.14).
Alle ore 11 si parlerà della gestione del paziente colto da arresto cardiaco improvviso, “la catena salvavita”, con l’intervento di Giuseppina Novo, dell’U.O.C Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo.
Alle ore 11.15 taglio del nastro e visita delle postazioni dei defibrillatori (DAE).
L’iniziativa realizza la diffusione dei defibrillatori semiautomatici nei viali della cittadella universitaria (UNIPA) e nei viali del policlinico universitario Paolo Giaccone di Palermo, per porre un argine alla morte cardiaca improvvisa (MCI). Contestualmente, sono stati formati 30 operatori “laici” che hanno conseguito l’attestazione American Heart Association (AHA).
Si definisce Morte Cardiaca Improvvisa la morte naturale di origine cardiaca preceduta da un’improvvisa perdita di conoscenza in soggetti con o senza una cardiopatia nota preesistente: tale evento è responsabile del 10% dei decessi che si verificano ogni anno in Italia e rappresenta oltre il 50% di tutti i decessi causati da patologie cardiache.
In Italia, l’attuale tasso di sopravvivenza dopo un arresto cardio-circolatorio è solamente del 2%: ciò è determinato dal tempo di intervento dei soccorritori che, mediamente, si aggira intorno ai 12-15 minuti. Per contrastare la morte cardiaca improvvisa o il fatto che il paziente non riporti gravi danni cerebrali permanenti, l’unica terapia efficace è la defibrillazione precoce, possibilmente supportata da adeguate e tempestive manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP).
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