A Palermo come a Mazara del Vallo si alzerà venerdì 22 marzo alle ore 18,20 il “richiamo alla preghiera”: così la Sicilia si conferma terra di pace e di fratellanza.
Dopo 839 anni, nella Moschea di Piazza Gran Cancelliere, risuonerà il “richiamo alla preghiera” – “Al Adhan”, e tra le vie del centro storico il suono delle campane delle chiese abbraccerà la voce dello Sheicco Ali Al Buraq, il Muezzin di origine tunisina, scelto dall’Associazione Al Nur per il richiamo alla preghiera.
Cattedrale e Moschea, adiacenti l’una all’altra, sono situate nel cuore del Cassaro e del percorso arabo-normanno, zona in cui si insediarono i primi migranti e dove dal 1990 si eregge la prima Moschea palermitana.
Da questo venerdì le spiritualità cristiana e musulmana saranno unite attraverso suoni e parole che accompagneranno le loro ritualità durante le celebrazioni delle rispettive liturgie. Nella liturgia islamica, il muezzin, anticamente chiamato “talacimanno”, serve a ricordare l’obbligo di effettuare validamente la preghiera islamica e a pochi metri di distanza, il sacerdote cattolico richiama i propri fedeli alla preghiera cristiana.
“In un mondo in cui si parla solo di guerre, di miserie, di morti in mare, di respingimenti e di fughe per la povertà, il vero “miracolo” è la condivisione totale, anche religiosa”: così dichiara, l’onorevole Sami Ben Abbdelaali, deputato del Parlamento Tunisino, nonché presidente dell’Associazione Al Nur che “insieme all’Amministrazione del sindaco di Palermo Roberto Lagalla hanno voluto arricchire il Mosaico Palermo con questa conquista che rappresenta -aggiunge Ben Abdelaali – la vera anima della nostra eccezionale Palermo (araba, latina, greco-bizantina, ebrea, africana): la città che ha creato un raro clima umano realizzando quello straordinario unicum che costituisce il patrimonio monumentale palermitano e quella multiculturalità che è naturalmente innata nei palermitani.”
“Ringraziamo il sindaco Roberto Lagalla e tutta l’Amministrazione per la disponibilità dimostrata e per aver voluto mandare questo messaggio importantissimo di civile convivenza e di piena integrazione tra i suoi cittadini al di là del credo, della provenienza e della loro appartenenza, è il segno di un Amministrazione che crede nei valori universali, della libertà, diritti umani e della pace, e che lavora per la pace!”, conclude l’onorevole Sami Ben Abdelaali.
“Innalzare l’appello alla preghiera in questa città e ascoltare l’appello: Dio è grande, Dio è grande, ha il simbolismo di evocare la storia e le sue glorie. Per anni, i musulmani qui hanno avuto dozzine di moschee, nelle quali hanno sollevato l’appello alla preghiera.” Così dichiara l’Imam della Moschea, lo Sceicco Bedri El Meddeni, che continua: “Rilanciare l’appello alla preghiera dopo 839 anni nella città di Palermo ogni venerdì a mezzogiorno, giorno sacro per i musulmani, e per le preghiere del Maghrib e dell’Isha durante il mese benedetto del Ramadan in pieno rispetto delle norme legali è indice di quel sublime spirito umano che unisce tutte le religioni e le diverse forme di culto, in una Palermo Benedetta da Dio, e in bella sintonia con gli orientamenti di Papa Francesco che invita alla fratellanza umana, alla pacifica convivenza e al dialogo costruttivo. Congratulazioni a tutte le Comunità di fede musulmana per la chiamata alla preghiera a Palermo, e tutta la nostra gratitudine al popolo palermitano per lo spirito di fratellanza di cui gode”.