Con il patrocinio del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università degli Studi di Palermo e dell’Istituto tecnico di alta Specializzazione “ITS Sicani” di Bivona (AG) specializzato nel settore agroalimentare, l’ERSU Palermo, attraverso COT Ristorazione che gestisce il servizio, dal 5 al 9 febbraio 2024, propone agli studenti almeno un primo e un secondo green presso le mense universitarie Santi Romano, San Saverio e Ospedale Civico, nonché per il servizio di take away e di social food nelle altre residenze e punti di distribuzione: pietanze a minore impatto ambientale, in particolare vegetali, che privilegiano l’uso di ingredienti biologici e a chilometro zero.
L’iniziativa di ERSU Palermo rientra nell’ambito della Green Food Week, promossa da Foodinsider, è sostenuta dal “Gruppo Cibo della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile” (RUS) insieme ad ANDISU, l’organismo nazionale che riunisce gli enti per il diritto allo studio universitario in Italia e che nella missione istituzionale hanno anche la ristorazione universitaria. Agli studenti verrà anche somministrato un questionario online finalizzato a valutare il gradimento dell’iniziativa e la consapevolezza sul tema ( link questionario https://forms.gle/W7GpdFychfasCAmH8 ).
Il 7 e l’8 Green Food all’ERSU
Domani, mercoledì 7 febbraio, la “Burgheria” del Santi Romano in viale Delle Scienze offre esclusivamente il panino con “panelle e crocchè”, mentre la pizzeria serve anche pizze vegetariane. Nel menu tradizionale, invece, le proteine animali sono garantite da pesce del Mediterraneo.
Giovedì 8 febbraio 2024 è, invece, la giornata meatless, senza carne e pesce, per favorire l’acquisizione di una consapevolezza maggiore sull’argomento e ridurre ulteriormente la pressione sull’ecosistema e l’emissione di gas serra. La “Burgheria” del Santi Romano nella giornata serve esclusivamente hamburger vegani e vegetali, mentre le pizze sono solo vegetariane.
“L’Ersu guarda al benessere delle studentesse e degli studenti universitari cercando di indirizzare i consumi alla consapevolezza e al rispetto dell’ambiente – ha dichiarato la presidente ERSU, Margherita Rizza – e in questa direzione apprezzo l’adesione all’iniziativa nazionale che era stata data precedentemente dall’Ente: quindi, continueremo nella direzione della dieta mediterranea, dei prodotti del nostro territorio, della sostenibilità e della circolarità alimentare”.
Tra i piatti del menu gli chef segnalano: pasta integrale ai grani antichi con siccagno e ricotta; risotto con borragine e fonduta di ragusano Dop; polpettone di miglio e lenticche; hamburger di zucca e tofu ai semi misti; bietoline di montagna ai limoni di Sicilia; verdure fresche in insalata.
Guarda qui:
la storyboard del menu ( https://www.iostudionews.it/wp-content/uploads/2024/02/gfw-pdf-con-qr-code.pdf ),
il menu completo ( https://www.iostudionews.it/wp-content/uploads/2024/02/GREEN-FOOD-WEEK-LAYOUT-MENU.pdf ),
il ricettario ( https://www.iostudionews.it/wp-content/uploads/2024/02/ricettario-green-week-2024.pdf )
la locandina dell’evento ( https://www.iostudionews.it/wp-content/uploads/2024/02/gfw-pdf-con-qr-code.pdf ).
Iniziative in tutta Italia
La Green Food Week si lega a “M’illumino di meno” del programma Caterpillar di Rai Radio2 e coinvolge tantissime mense universitarie dal nord al sud Italia: degli enti per il diritto allo studio universitario regionali di Campania, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, nonché gli enti di Cagliari, Padova, Verona, l’Università Bicocca e il Politecnico di Milano, la Fondazione universitaria Magna Graecia e l’Università della Calabria. Nell’edizione 2023, durante la giornata meatless, erano stati distribuiti 500mila pasti a minore impatto ambientale.
L’emergenza ambientale e la necessità di ritornare alla Dieta Mediterranea
Come gli studi scientifici confermano, il sistema alimentare genera più di un quarto delle emissioni di gas serra del pianeta. La Green Food Week è l’occasione per proporre la dieta mediterranea in cui i legumi sono i protagonisti del pasto, il cibo è stagionale e locale, prodotto con tecniche che preservano la fertilità del suolo (biologico), tutte condizioni che garantiscono una migliore qualità, evitando sprechi alimentari. L’ERSU lavora anche sul ruolo degli addetti alla ristorazione, quali portatori di valori che possono contribuire a cambiare il consumo e vuole pure contribuire a combattere lo spreco alimentare: recuperando il cibo ancora edibile, cioè le quantità avanzate ma non servite, in un’ottica di economia circolare.